Studi

Diversi sono stati gli studiosi che nel XX secolo hanno proposto studi e teorie sull'altopiano dell'Argimusco.

Nel libro 'Montalbano Elicona. Storia e Attualità' di Nicola Terranova, l'Argimusco viene menzionato più volte, soprattutto in riferimento al passaggio delle legioni romane al comando di Cornificio ed Ottaviano Augusto (I sec. a.C.). A riguardo l'autore montalbanse cita le opere di Cicerone (Verrine) e di Appiano Alessandrino (Delle guerre civili de' romani).

Tra i primi studiosi che hanno realizzato ricerche sull'Argimusco e sul suo territorio si deve certamente annoverare il Prof. Gaetano Maurizio Pantano, già insegnante di disegno e storia dell'arte che vive a Montalbano Elicona.

Affascinato dalle innumerevoli strutture rupestri dislocate nell’intera zona che circonda il paese di Montalbano, interpretate come segni tangibili di un’antica e sconosciuta civiltà del passato, il Prof. Pantano ha studiato per più di un ventennio l’intera zona, scoprendo interessanti siti preistorici. Parte di queste ricerche sono confluite nel famoso saggio 'Megaliti di Sicilia' del 1994.

Il Prof. Gaetano Pantano (a sinistra), il Prof. Baldanza (al centro) ed il Dott. Scinà (a destra) durante un sopralluogo all'Argimusco negli anni 80' dello scorso secolo.
Luigi Di Stefano (a sinistra) e Giuseppe Todaro (a destra) all'Argimusco durante un'escursione negli anni 90' dello scorso secolo.

Un altro studioso che ha intrapreso ricerche sul territorio abacenino è il Prof. Giuseppe Todaro, insegnante di scienze che ormai da numerosi anni vive a Bergamo. I primi studi del Prof. Todaro risalgono agli inzi degli anni '80 dello scorso secolo, ed in essi è da sottolineare la lungimiranza della proposta di una valenza cultuale e primitiva dell'altopiano dell'Argimusco. Le sue ricerche sono confluite in tre libri: il saggio 'Alla Ricerca di Abaceno' del 1992, ed i due romanzi 'Il mistero di Arnaldo' e 'Ritorno a Montalbano' (2009 e 2013).

Pur avendo suggerito numerose proposte ed idee di ricerca, l’area non fu soggetta in seguito ad ulteriori studi. Intanto, negli anni a seguire, il pianoro dell’Argimusco veniva scoperto da un crescente numero di appassionati della natura, escursionisti e viaggiatori.

E così molti anni dopo le scoperte e gli studi dei Professori Pantano e Todaro, quasi per caso, nell’estate del 2004, l’archeoastronomo Dott. Andrea Orlando scoprì questo luogo unico e, da quel momento, iniziò uno studio scientifico sul misterioso pianoro, affascinato e rapito dalla bellezza delle sue pietre. Dopo anni di sopralluoghi, osservazioni e visite, lo scienziato etneo nel settembre 2014 ha partecipato a Malta al XXII convegno della SEAC (European Society for Astronomy in Culture), presentando il primo studio scientifico sull'Argimusco ed il territorio circostante.

Nel 2015 il lavoro è stato presentato anche al XV convegno della SIA (Società Italiana di Archeoastronomia), svoltosi all'Università di Catania l'11 ed il 12 settembre. Nel giugno 2017 è stata finalmente pubblicata dalla prestigiosa casa editrice Springer la prima pubblicazione di carattere scientifico sull'altipiano dell'Argimusco dal titolo: 'Argimusco: Cartography, Archaeology and Astronomy'. Tale pubblicazione è inserita all'interno del volume 'The Light, The Stones and The Sacred', curato dallo stesso Andrea Orlando.

Andrea Orlando durante un'escursione all'Argimusco nel 2015. Foto di Alessandro Lo Piccolo.